Il Certificato di Destinazione Urbanistica (CDU), documento che attesta la destinazione d'uso e i vincoli urbanistici di un'area secondo il Piano Regolatore Generale (PRG), è storicamente considerato un allegato necessario in molteplici atti di trasferimento immobiliare.
Tuttavia, la sua richiesta per l'allegazione alla Dichiarazione di Successione destinata all'Agenzia delle Entrate ha generato una prassi amministrativa ormai obsoleta e, per legge, illegittima.
1. Introduzione al Tema e Obiettivo dell'Approfondimento
Il presente documento ha l'obiettivo di chiarire in modo inequivocabile le ragioni tecnico-giuridiche stringenti per le quali gli Uffici Tecnici comunali non possono più emettere il CDU per l'uso successione, in ottemperanza ai principi di legge.
Sarà dimostrato come l'indirizzo auto-certificativo non sia solo l'unica opzione conforme alla normativa vigente, ma rappresenti anche la scelta che garantisce l'Ottimo Paretiano per la collettività, liberando risorse pubbliche e riducendo gli oneri privati.
2. Il Fondamento Normativo del Divieto di Rilascio
Il rifiuto di rilascio del CDU per uso successione si basa su due pilastri normativi che ne definiscono la tipicità e ne limitano l'utilizzo nei rapporti tra Pubbliche Amministrazioni (PA).
2.1 La Tipicità dell'Atto: CDU solo per Atti tra Vivi
La funzione legale del CDU è circoscritta in modo perentorio dal D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380 (Testo Unico dell'Edilizia):
- L'art. 30 comma 2 stabilisce che il CDU è un atto tipico rilasciato esclusivamente ai fini della stipula di atti tra vivi, quali compravendite, donazioni, costituzioni o scioglimenti di diritti reali relativi a terreni e aree.
- La sua funzione storica, istituita nel 1985, era quella di prevenire truffe a terzi in compravendite per la fattispecie di lottizzazione abusiva. Questo pericolo è oggettivamente poco probabile nella successione ereditaria.
- Di conseguenza, un CDU richiesto per uso successione eccede la finalità prevista dalla norma. Poiché la successione è un atto mortis causa, l'Amministrazione si trova nell'impossibilità di emettere il certificato per tali usi.
Natura Meramente Dichiarativa
Il CDU ha natura meramente dichiarativa e può essere rilasciato solo per usi che hanno finalità edilizie e non per usi tributari o successori.
2.2 Il Principio di Decertificazione: Il Divieto di Scambio tra PA
Normativa di Riferimento
Il D.P.R. n. 445/2000 (Testo Unico sulla documentazione amministrativa), all'art. 1 comma 1 lett. f) e all'art. 40, dispone che la Pubblica Amministrazione non può rilasciare certificati per fatti, stati o qualità personali da esibire ad altre PP.AA. o gestori di pubblici servizi.
Tali organi, al contrario, devono accettare autocertificazioni. Tale principio è stato esteso e reso perentorio dalla Legge 12 novembre 2011, n. 183 (c.d. Legge sulla Decertificazione), che ha vietato la richiesta o produzione di certificati in vari rapporti con la PA, con efficacia a partire dal 1° gennaio 2012.
2.3 Applicazione al Caso della Dichiarazione di Successione
L'applicazione di questi principi al caso di specie è ineludibile:
- La Dichiarazione di Successione è di competenza esclusiva dell'Agenzia delle Entrate (ADE), che è un organo della Pubblica Amministrazione.
- L'ADE non può e non deve richiedere il CDU al Comune, in quanto ciò sarebbe in difformità alla normativa sulla decertificazione.
- Ogni certificato emesso dalla PA deve riportare in calce la dicitura: "il certificato non può essere prodotto agli organi della Pubblica Amministrazione o ai privati gestori di pubblici servizi".
- Le stesse linee guida dell'Agenzia delle Entrate specificano che non è necessario produrre il CDU, ma si può procedere con l'autocertificazione della destinazione urbanistica del bene, affiancata da immagini o estratti dalle mappe urbanistiche pubbliche.
Conseguenza Normativa
Ne consegue che il CDU, se richiesto per l'uso successione, non può essere emesso.
3. L'Esempio di Torino e la Decertificazione
L'orientamento di non rilascio è consolidato presso i maggiori enti pubblici italiani, a dimostrazione della corretta applicazione della normativa di decertificazione.
La DIVISIONE URBANISTICA E TERRITORIO AREA EDILIZIA PRIVATA della Città di Torino ha fornito una risposta chiara in una FAQ (domanda n. 35) che funge da modello operativo:
La motivazione è esplicitamente ricondotta al dispositivo dell'art. 40 del D.P.R. 28 dicembre 2000, n. 445, come modificato dalla Legge 12 novembre 2011, n. 183, che rende inammissibile la produzione di certificati alle PA.
3.1 Implicazioni sulla Marca da Bollo
Come conseguenza diretta della non-necessità del CDU nei rapporti con l'Agenzia delle Entrate, è venuta meno anche l'applicabilità dell'esenzione dall'imposta di bollo.
- L'esenzione era prevista dall'art. 5 dell'Allegato B D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 642.
- Tale esenzione non è più applicabile in quanto il documento non rientra più tra quelli da allegare alla dichiarazione di successione.
- Per coerenza alle disposizioni normative menzionate, la Città di Torino ha confermato che "non è possibile l'applicazione dell'esenzione dall'imposta di bollo".
4. Analisi di Politica Economica: Il Conseguimento dell'Ottimo Paretiano
Il passaggio all'indirizzo auto-certificativo non è solo un obbligo normativo, ma risponde a un preciso obiettivo di politica economica: il conseguimento della posizione di ottimo per la collettività nel suo complesso.
Seguendo l'impostazione data da Federico Caffè, si adotta la definizione di Ottimo Paretiano:
L'analisi comparativa tra il metodo tradizionale (rilascio del CDU) e l'indirizzo auto-certificativo, qui condotta su un volume di 100 richieste annue, evidenzia il pesante impatto negativo del metodo tradizionale, che impone oneri fiscali, amministrativi e temporali non più dovuti.
4.1 Confronto dei Costi e l'Impatto Negativo
L'analisi dei costi evidenzia l'aggravio economico non dovuto che il metodo tradizionale impone sulla collettività.
| Voci di Costo (Base 100 Richieste Annue) | Rilascio CDU Tradizionale | Autocertificazione |
|---|---|---|
| Marche da Bollo | € 32,00 | € 0,00 |
| Diritti di Segreteria | € 25,00 | € 0,00 |
| Intermediario (Geometra/Attestazione) | € 50,00 | € 50,00 |
| Costo a Singolo Utente | € 107,00 | € 50,00 |
| Volume Complessivo Costo Annuo | € 10.700,00 | € 5.000,00 |
Impatto Economico Negativo
Il mantenimento del metodo tradizionale impone un costo aggiuntivo inutile e dannoso di € 5.700,00 sulla collettività (10.700,00 € - 5.000,00 €) su sole 100 richieste. Tale spesa non aggiunge alcun valore legale al procedimento di successione.
4.2 Confronto dei Tempi e Spreco di Risorse Pubbliche
L'analisi dei tempi mostra un impatto negativo significativo sulle risorse pubbliche e sui tempi di attesa dell'utenza.
| Analisi dei Tempi (Base 100 Richieste Annue) | Rilascio CDU Tradizionale | Autocertificazione |
|---|---|---|
| Comune - Procedimento Singola Pratica | 30 min | 0 |
| Comune - Impegno Complessivo Annuo | 3000 min/anno (50h/anno) | 0 |
| Utente - Tempi di Attesa | 30 giorni (30GG) | 0 |
L'impatto negativo sulla collettività è duplice:
- Spreco di Risorse Pubbliche: L'impiego di 50 ore annue di personale comunale per la gestione di un atto illegittimo e superfluo costituisce un uso inefficiente delle risorse, distogliendole da funzioni primarie e di maggiore utilità per la cittadinanza.
- Rallentamento per l'Utente: Il tradizionale termine di 30 giorni di attesa rallenta in modo ingiustificato la conclusione delle pratiche ereditarie, con possibili ulteriori disutilità provocate dai maggiori tempi che possono tramutarsi nel rallentamento di investimenti o risanamenti economici.
Conseguimento dell'Ottimo Paretiano
L'ipotesi auto-certificativa libera le risorse dell'ente e azzera i tempi di attesa, prefigurando l'Ottimo Paretiano. Tale indirizzo è pienamente coerente con la tendenza politica nazionale alla sburocratizzazione.
5. Conclusioni Operative e Giurisprudenza
La giurisprudenza amministrativa ha più volte confermato come la PA sia tenuta a non rilasciare CDU per usi impropri, tutelando la semplificazione amministrativa e la riduzione degli oneri per i cittadini.
Le Amministrazioni non possono emettere certificati nei confronti di altre pubbliche amministrazioni, e la successione è una pratica di una pubblica amministrazione (ADE).
Orientamento Operativo per gli Uffici Tecnici
Alla luce di quanto esposto, l'orientamento operativo che gli Uffici Tecnici devono tenere è di non rilasciare CDU per atti di successione destinati all'Agenzia delle Entrate, poiché tale certificazione:
- È un atto previsto esclusivamente per atti tra vivi a scopo edilizio (compravendite e simili) ai sensi dell'art. 30 D.P.R. 380/01.
- Non può essere prodotto agli organi della PA o gestori pubblici, ai quali si applica la decertificazione (D.P.R. 445/2000 e legge 183/2011).
- Nelle dichiarazioni di successione l'Agenzia riconosce la non necessità del CDU e accetta l'autocertificazione da parte del dichiarante.